ROMA — Alessandro Lancellotti, psicologa, psicoterapeuta, nota al grande pubblico come life coach(allenatore motivazionale) di due trasmissioni televisive, XFactor (Rai) e Cambio vita su Sky, terrà tra un mese a Genova una conferenza organizzata dall’Associazione Aiutofamiglia, nell’ambito di una campagna nazionale di «prevenzione» delle crisi familiari.
Allora, anche in Italia sta emergendo il fenomeno dei «divorzi in grigio», cioè i divorzi di chi è over 60. Risulta anche a lei, nella sua esperienza professionale?
«Certamente: la vita si allunga, ma la pazienza si accorcia, e la generazione che aveva 20 anni nel ’68 la sua libertà se la prende. Grazie anche alle pillole. Per gli uomini adesso c’è il Viagra e, se non basta il Viagra, il Cialis. Del resto la globalizzazione negli ultimi anni sembra aver offerto
molte opportunità ai maschi: il nostro Paese si è riempito di russe bellissime, di ecuadoregne pazienti e i nostri uomini sembrano aver riscoperto la femminilità nelle donne orientali».
Ma ci sono molte donne ultrasessantenni che chiedono loro il divorzio…
«Questo è fenomeno diverso. Deriva dall’impotenza affettiva degli uomini. Già Freud sosteneva che gli uomini non parlano con le donne che identificano con la propria madre (a una madre non bisogna parlare perché già sa tutto). E’ l’incomunicabilità, il silenzio depressivo degli uomini, che porta molto spesso una donna a lasciare il marito».
Forse anche perché i figli sono già grandi…
«Perché evidentemente era più legata ai figli che al marito e questo è l’errore epistemologico più grave della donna: è più sposata con i figli che con il marito, e soprattutto se va d’accordo con i figli è tentata più spesso di lasciarlo».
Che effetto ha la crisi economica sui matrimoni?
Ci può essere il money disorder. Cioè il disordine creato dalla perdita da parte del marito della capacità di reddito e di prospettiva di vita, a seguito dell’espulsione del mondo del lavoro. Casi che aumentano dopo l’esplosione della crisi economica, ma che erano già presenti negli ultimi anni, e che riguardano cinquantenni, dottori o dirigenti aziendali. Insomma lasciano gli affetti parallelamente ai beni. Ma i conti non tornano non solo quanto ai soldi, ma anche alla relazione all’amore».
Cosa è più importante per una coppia, il passato o il futuro?
«Ci si lascia perché sembra che non ci possa essere un futuro, che non ci siano più progetti da realizzare insieme, ma l’essere umano ha bisogno di futuro. È il futuro che lega insieme il passato e il presente. E allora se questo progetto non lo si cerca più, si butta via tutto, sperando e credendo di poter ricominciare».
Ci dia almeno una ricetta, cinque regole per gli over 60…
«Primo: saluta tua moglie/tuo marito con un sorriso. Secondo (dedicato alle donne): ricorda che tuo marito è un uomo. Terzo: il primo figlio del vostro matrimonio è la vostra relazione, poi ci sono i figli veri e propri. Quarto: progettate un futuro insieme. Che sia un corso di sci o la costruzione di un asilo in Africa. Quinto: scegliete bene gli amici. Sono gli amici il vero fattore di crescita umana.
Corriere della Sera, 15 settembre 2009