La psicologa Alessandra Lancellotti risponde a chi esorta alla prudenza nel giudicare la vicenda
«SE i bambini stanno male, sono credibili». Così la psicologa e psicoterapeuta della famiglia Alessandra Lancellotti risponde a chi in queste ore invita alla prudenza sull’incredibile vicenda dell’asilo di Rignano Flaminio. E’ quindi possibile costruire un’accusa basandosi sui racconti dei bambini?
«Si può partendo dai test clinici e soprattutto dalla loro paura. Se in questi bambini, come mi sembra sia emerso, si sono manifestate nello stesso periodo delle patologie psichiatriche primarie improvvise che vanno dall’enuresi notturna al pavor notturno, dalle crisi di pianto immotivato alla paura di uscire di casa, dalla paura generalizzata e magari somatizzata in vomito o tremori, al fare escrementi in modo strano come per terra o nei pantaloni, dal non parlare più al distrarsi continuamente, al fissare nel vuoto: se un gruppo di bimbi ha presentato questo corredo sintomatico di ampio spettro, allora dico “ascoltiamo i bambini”. Perchè significa che gli hanno fatto del male, molto male. I sintomi, più delle parole, parlano chiaro. E questi bambini ci stanno raccontando le cose peggiori di questo secolo: che gli adulti si divertono a far paura ai bambini e che in una società ormai così
altamente sessualizzata restano solo i bambini come divertimento».
Non potrebbero essersi inventati tutto?
«Lo dubito. In questo caso non si potrebbe neppure più parlare di una “bugia” ma si tratterebbe di un delirio strutturato in cui dei bambini per divertirsi decidono di raccontare questi orrori. Allora ci troveremmo di fronte a dei piccoli malati, psicotici, border-line, con un piede nella realtà e l’altro in un’altra in cui godono di essere vittime. Bambini che necessitano di cure. Ma ritengo che in questo caso non sia possibile. Certo anche a 3 anni ci sono bimbi capaci di inventarsi tutto e il contrario di tutto come è vero che l’età dei primi approcci sessuali si è abbassata molto e troppo, ma in questo caso avrebbero dovuto avere un bravo capobanda. Per evitare comunque situazioni così bisogna assolutamente spegnere la televisione perchè davvero è il nemico che porta di tutto nelle nostre case o almeno la si guardi con loro selezionando i programmi».
Non possono essere stati influenzati dai genitori?
«Se si trattasse di un caso di separazione coniugale allora consiglierei di stare attenti al pressing dei genitori che fanno dire ai bambini quello che vogliono loro. In un caso come quello dell’asilo di Rignano Flaminio una contaminazione da parte dei genitori può avvenire, ma questi piccoli parlano anche di riti satanici e nella loro carne ci dovrebbero essere le prove. Bisogna fare attenzione alle bugie degli adulti, ma, ripeto, se nel bambino ci sono dei sintomi chiari allora qualcosa è accaduto davvero. E si tratta di qualcosa di grave».
Se fosse tutto confermato, che conseguenze avrebbero questi bimbi?
«Ci vorrà una vita per recuperarli e non è detto che ci si riesca e comunque la loro sessualità rimarrà distorta per sempre. L’aberrazione è che le persone deputate a custodirci sono i nostri carnefici. E a me non basta il licenziamento come sanzione. Di fronte a questi casi ci deve essere tolleranza zero. Queste persone non devono poter più circolare per almeno 20 anni perchè quei bambini li hanno rovinati per sempre».
Che consigli può dare ai genitori di oggi per prevenire simili tragedie?
«Ai genitori dico di controllare i propri figli il più possibile: è questo il vostro ruolo. Dico di non aver paura di controllarli, di parlare con altri genitori di informarsi sulle referenze degli insegnanti a cui affidano i bambini. Perchè, attenzione, l’orco può essere anche là e non ha gli occhi iniettati di sangue, ma la faccia da Bambi e gli occhi struggenti e tristi».
Monica Viviani
La gazzetta di Mantova, aprile 2007